Il progetto delle ore di sollievo nasce per offrire un supporto alle famiglie dei malati di demenza nelle attività di cura ed assistenza diretta dei pazienti. Il progetto viene realizzato grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi.
COSA SI PREFIGGE?
L’assistenza quotidiana ad un malato di Alzheimer è un compito complesso e difficile che spesso determina stress, stanchezza e frustrazione nei familiari. Il progetto delle ore di sollievo ha lo scopo di offrire un “pacchetto di ore” di assistenza qualificata e gratuita a chi assiste il malato e che sta vivendo un momento di particolare bisogno o difficoltà, sollevandolo per alcune ore dall’assistenza diretta in modo da consentirgli di ritemprarsi e non crollare. Il servizio è prestato a domicilio da parte di operatori socio-sanitari che intervengono sulla base di un programma personalizzato coordinato da una psicologa e che aiutano la famiglia nello svolgimento delle attività quotidiane quali igiene personale, alimentazione, deambulazione .
Il progetto si propone dunque di offrire assistenza per superare una fase contingente della malattia, con una risposta assistenziale in tempi brevi e nel contempo, accompagnare la famiglia nell’individuazione di piani assistenziali nel medio-lungo termine.
Questo intervento seppur limitato nel tempo contribuisce inoltre ad accrescere le competenza pratiche, comunicative e relazionali del caregiver.
COME SI OTTIENE L’INTERVENTO?
Contattando il GAFA al n. 349.5928342 e concordando una visita al domicilio del paziente alla quale partecipano il responsabile operativo (una psicologa esperta) ed un volontario dell’Associazione. Unitamente alla famiglia, la psicologa procede a fare una precisa ed approfondita analisi della domanda e verificare le condizioni di attivazione del progetto. In caso affermativo, al familiare sarà richiesto di sottoscrivere il contratto di assistenza e l’Associazione attiverà l’intervento mediante una cooperativa convenzionata che fornisce gli operatori domiciliari.
QUALI PROFESSIONALITA’ SONO COINVOLTE?
L’associazione opera con la massima riservatezza, attraverso un referente amministrativo ed un coordinatore di progetto. Lo staff operativo è composto da un volontario dell’Associazione e da uno psicologo clinico libero professionista; gli operatori socio-sanitari che intervengono provengono da una cooperativa di servizi domiciliari con la quale l’associazione ha stabilito una convenzione ed operano sotto il coordinamento dello psicologo.
LO STAFF OPERATIVO INTERVIENE IN DIVERSE FASI
- La segnalazione.
- La visita a domicilio con la valutazione e definizione del programma.
- La presa in carico con il contatto con la cooperativa di assitenza o con i volontari coinvolti.
- L’erogazione delle ore di assistenza.
- La verifica durante ed alla fine del progetto.
COME SI SVOLGE L’INTERVENTO?
Ogni intervento è accompagnato dalla presenza di uno psicologo che fornisce sia un sostegno psicologico che la consulenza alla famiglia per l’individuazione e costruzione di un adeguato piano di sostegno a lungo termine. Le ore di assistenza al malato vengono svolte nelle ore diurne o notturne e non prevedono interventi di tipo infermieristico. Questo permette ai familiari di continuare a sentirsi responsabili della tutela fisica del proprio caro e di mantenere un aggancio continuo con il medico di base.
QUANTE ORE DI ASSISTENZA VENGONO EROGATE NEL SINGOLO CASO?
E’ previsto un numero di ore variabile da caso a caso. Le ore di assistenza possono essere erogate anche di notte se ve n’è l’esigenza. Il progetto copre il territorio comunale e i comuni del comprensorio.
COSA OFFRE QUESTO PROGETTO, RISPETTO AD ALTRE FORME DI ASSISTENZA A DOMICILIO?
Il servizio è nato per i malati di demenza ed intende sempre più specializzarsi in questo settore offrendo un’assistenza altamente professionale delle figure coinvolte. Altre caratteristiche sono la personalizzazione dell’intervento, l’elasticità e la rapidità di risposta al bisogno.
QUALI DIFFICOLTA’ VENGONO NORMALMENTE INCONTRATE?
La maggiore difficoltà è quella di superare le resistenze al cambiamento.
Ogni famiglia è diversa e unica nella sua identità e come tale ha i suoi tempi; tempi diversi nel gestire non solo le numerose informazioni che ruotano attorno a una diagnosi di Alzheimer, ma soprattutto, tempi diversi nell’accogliere emozioni nuove e spesso in contrasto tra loro. In alcuni casi si sono rivelati sufficienti i semplici colloqui di consulenza con lo psicologo. In ogni caso è un progetto basato sulla “reciprocità” degli attori e non un’intervento a senso unico.
QUALI BENEFICI PER FAMILIARI E CAREGIVERS?
Quando la famiglia viene sollevata dalla diretta cura del proprio caro, il tempo “libero” acquisisce un significato diverso perché veicolato verso altre necessità che erano state fino a quel momento accantonate. Anche solo due ore disponibili per dedicare cura a sé stessi, facendo una passeggiata, oppure ristabilendo i contatti con amici e conoscenti, o semplicemente facendo un sonnellino, possono sembrare insignificanti, ma sono proprio questi piccoli momenti che un caregiver non riesce più a concedersi, perché sempre coinvolto nella cura del paziente.
L’obiettivo è fare in modo che il familiare si senta sollevato – e non sostituito – nell’assistenza e nella cura al malato.